Storia della Città di Ostia Antica
Gli autori latini, come Ennio e Tito Livio, attribuiscono la fondazione di Ostia, come prima colonia di Roma, al re Anco Marzio, e cioè alla fine del VII s. av.C., in relazione alla conquista e allo sfruttamento delle saline sulle due rive delle Tevere. Sotto l'attuale foro furono identificate strutture che potrebbero risalire a quell'epoca, ma non corrispondono ad un nucleo abitativo. La costruzione delle mura del Castrum si datano al IV s. av. C.: fu allora verosimilmente creata, non lontano dal mare, una cittadella come avamposto militare, una colonia marittima, abitata da cittadini romani della tribù Voturia. Al ruolo militare, predominante all'origine, si aggiunse quello di porto commerciale sul Tevere, per servire il mercato romano. Alle origini fortemente legata a Roma, alla fine del II s. av.C., Ostia diventò una città amministrativamente indipendente. Dopo che Augusto ebbe spostato la flotta militare a Miseno, la funzione del porto fu prettamente commerciale, anche se rimase ad Ostia un distaccamento di navi da guerra a difesa della costa.
Il frequente formarsi di bassifondi alla foce del fiume rendeva tuttavia difficile l'accesso al porto fluviale.
Nel I s. Claudio intraprese la creazione di un porto nuovo a nord di Ostia, al quale Traiano aggiunse un bacino esagonale di 32 ha che risolse definitivamente i problemi di accesso della flotta commerciale, compresa quella di Alessandria. La gestione del porto, chiamato Portus Augusti, fu affidata ad Ostia, la cui importanza crebbe di conseguenza nel II s.: il periodo del suo massimo splendore.
Alla metà del III s. la crisi determinò il progressivo abbandono della città, che perse via via la sua autonomia. Nel IV s., Costantino tolse ad Ostia la gestione di Portus e nel V s., la città era talmente decaduta cha il Goto Alarico non la saccheggiò. Nel IX s., davanti all'invasione saracena, gli ultimi abitanti di Ostia si rifugiarono verso l'interno nel borghetto chiamato Gregoriopoli. Nel XV s. vi fu costruito il castello fortificato pontificio lungo il fiume. Durante il XVI s., la violenza delle piene del Tevere allontanò il fiume e il mare dall'antica città e la malaria determinò il totale abbandono della costa fino al XX s.